IL GOVERNO RILANCIA L’ECONOMIA SEMPLIFICANDO LE MISURE IN MATERIA EDILIZIA E COSÌ RIPARTE IL PIANO CASA

IL GOVERNO RILANCIA L’ECONOMIA SEMPLIFICANDO LE MISURE IN MATERIA EDILIZIA E COSÌ RIPARTE IL PIANO CASA

Con il decreto semplificazioni il Governo ha tentato di dare impulso all’economia nazionale, applicando una serie di accorgimenti per il rilancio anche del settore edilizia. E così il Governo è intervenuto nell’ambito dell’edilizia privata e residenziale, settore fortemente penalizzato dalla pronuncia 70/2020 Corte Costituzione, che – di fatto – ha bloccato l’applicazione del c.d. “Piano Casa”, recepito da ciascuna regione al fine di rilanciare detto settore. Il Governo ha definitivamente (si spera) acclarato l’operatività del “Piano Casa”, andando a modificare il testo del comma 1-ter dell’art. 2-bis del T.U. Edilizia, nei seguenti termini:

 

"1-ter. In ogni caso di intervento che preveda la demolizione e ricostruzione di edifici, anche qualora le dimensioni del lotto di pertinenza non consentano la modifica dell'area di sedime ai fini del rispetto delle distanze minime tra gli edifici e dai confini, la ricostruzione e' comunque consentita nell'osservanza delle distanze legittimamente preesistenti. Gli incentivi volumetrici eventualmente riconosciuti per l'intervento possono essere  realizzati anche  con ampliamenti fuori sagoma e con il  superamento  dell'altezza  massima dell'edificio  demolito, sempre nel rispetto   delle distanze legittimamente preesistenti. Nelle zone omogenee A, gli interventi di demolizione   e   ricostruzione, sono consentite   esclusivamente nell'ambito di piani urbanistici di recupero  e  di  riqualificazione particolareggiati, di competenza comunale, fatte salve le  previsioni degli strumenti di pianificazione urbanistica vigenti.".

 

Sicchè oggi non vi sono più dubbi rispetto all’operatività della detta misura di incentivo all’edilizia residenziale. C’è da chiedersi cosa accadrà a quei procedimenti istruttori avviati in autotutela dagli uffici tecnici comunali, nelle more degli effetti della sentenza di Corte Costituzionale n. 70/2020; ma soprattutto quali danni potrebbero aver subito le imprese, che colpite dai provvedimenti istruttori inviati dagli uffici tecnici comunali, hanno dovuto sospendere i lavori di costruzione e se i comuni siano tenuti al risarcimento di detti danni.

 

 


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